Biblioteca scolastica

Torre di Babele

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Il progetto di riqualificazione della biblioteca

Che ne è delle biblioteche scolastiche nell’era della digitalizzazione di massa? Hanno ancora un valore educativo fondamentale o sono diventate dei gusci vuoti, scheletri inservibili e ben poco attraenti? La domanda riguarda anche e soprattutto la biblioteca del nostro istituto, diventata da anni un mero deposito di libri pressoché inusati, mancando di un orario di apertura definito, di un catalogo funzionale e di un progetto di valorizzazione che renda il suo utilizzo interessante e continuativo per tutta la scuola. Da tempo essa sembra infatti osservarci immobile ad ogni riunione che si svolge nel suo spazio, col suo sguardo fisso indietro nel tempo, in decine di anni fa quando ancora il libro signoreggiava come dominus unico ed assoluto del percorso educativo di ciascuno. Ma oggi, che la signoria del libro non è più assoluta, a che serve ancora una biblioteca? Quando si entra nell’aula magna, sede di una parte importante della biblioteca d’Istituto, si ha la netta sensazione di essere entrati in una sorta di museo vetusto ed abbandonato. E’ forte la percezione che di tempo ne sia passato parecchio senza che intervenisse alcuna forma di presa d’atto dei cambiamenti significativi nelle forme di trasmissione ed elaborazione della conoscenza succedutesi  nel corso dei decenni: tutto pare rimasto immobile, come immerso in un tempo senza tempo. Nessun progetto, in effetti, è stato finora mai messo in campo per rivitalizzare la biblioteca, anche solo per sapere esattamente quanto e cosa contiene, se sia ancora utilizzabile o no. Quando si entra in quello che dovrebbe essere uno spazio “magico” per la riflessione individuale ma anche per la discussione di gruppo e l’elaborazione di nuove forme di sapere, si resta da un lato affascinati dalla munificenza dei suoi armadi pieni di libri enormi, ma dall’altro un nodo ci stringe la gola. Una sensazione di inutilità e di abissale lontananza dal nostro mondo, da quello abitato e vissuto dai ragazzi di oggi ci assale, quasi al punto di impedirci di pensare ad un’alternativa praticabile rispetto all’attuale “cimitero” di testi. Da anni tutti noi ci chiediamo a cosa possa servire tenerla così, e come si possa invece riattivarla, renderla ancora uno strumento attraente e performante, oltre che utile, per la crescita delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Sembrerebbe una «mission impossible» questa, ma le idee impossibili, i sogni ad occhi aperti sono spesso la chiave di un modo che avanza per prove e ed errori, ma avanza, deciso a non stare fermo, a non rassegnarsi ad una fine ignominiosa. Un gruppo di docenti di tutte le discipline ha deciso quest’anno, dopo due anni di letargo della scuola a causa della pandemia, di dare un altro segnale di rinascita provandoci, osando un ripensamento generale di spazi, strumenti e funzioni. Forse sono stati proprio questi due anni appena trascorsi a farci riflettere su quanto rischiamo di perdere. Il punto massimo di collisione per la nostra funzione educatrice non sono state solo la difficoltà di mediare dei contenuti attraverso la fredda immagine di uno schermo o la quasi impossibilità di compiere una valutazione più oggettiva possibile dei risultati raggiunti, ma l’assenza dell’interazione. Il punto centrale, su cui poco si è insistito, risulta infatti essere lo spostamento della scuola, per mesi interi, in uno spazio privato da quel luogo pubblico in cui essa abitualmente si trova. L’operazione indispensabile della Dad, per i motivi che tutti noi sappiamo dovuti alla gestione dell’emergenza covid, ha implicato infatti un processo di snaturamento dell’attività formativa che si è dovuta trasferire nelle case, davanti ad uno schermo, eliminando relazioni, sguardi, reazioni, domande, risposte e dubbi, e anche quel minimo di conflitto necessario nella costruzione di una qualunque relazione umana significativa. Ma ora che la pandemia sembra lasciarci almeno un po’ di respiro, ora che tutto pare essere ricominciato tornando allo spazio pubblico -cioè a quel luogo d’incontro e di condivisione che è la scuola e che più si addice al processo formativo- non possiamo non farci la domanda sul futuro che vogliamo costruire con e per le nuove generazioni. Questa domanda di futuro che reclama speranza e chiede condivisione delle scelte educative, non può non farci riflettere anche sul destino della nostra biblioteca scolastica, sulla sua funzionalità e persino sulla sua veste esteriore, sull’arredo oltre che sui suoi contenuti. Perché è sempre dalla condivisone di un sapere sedimentato e depositato nei libri, che può ripartire con nuovo slancio, una scuola proiettata nel futuro, capace di elaborare e di sviluppare le conoscenze in direzioni impreviste ed originali. Un mondo e una scuola come li vorremmo, come gli studenti di oggi e di domani vorranno costruire.

Leggendo le linee guida dettate da una serie di istituzioni che, a livello nazionale ed internazionale si occupano da tempo di biblioteche scolastiche, emerge che le nuove biblioteche scolastiche, per rispondere alle tante e sempre più diversificate esigenze formative di un mondo in continuo mutamento caratterizzato dall’uso ormai prevalente dei media veloci, deve poter trovare una nuova strada per continuare a parlare alle giovani generazioni. Essa dovrebbe cioè trasformarsi in una sorta di «media center», una biblioteca scolastica multimediale (BSM) accogliente, moderna ed efficiente, attrattiva e vivace. Insomma, uno spazio di vita, di lavoro comune e di sviluppo di idee. Se è vero infatti che non esiste un’unica tipologia di BSM, occorrerà che ogni biblioteca scolastica sia ideata tenendo conto delle finalità generali e dei bisogni effettivi della scuola che la ospita, dei suoi obiettivi e del contesto reale in cui opera.  Inoltre qualunque progetto di rilancio della BSM dovrà essere ampiamente divulgato, essendo frutto del lavoro congiunto di tutte le componenti della scuola.

Alla base del nostro progetto vi è infatti un lavoro preliminare con il quale abbiamo ripensato tutto: le raccolte presenti da conservare in base ai bisogni educativi attuali, e quelle invece da mettere in definitiva pensione, i libri nuovi da acquisire, gli spazi da utilizzare, gli strumenti informatici indispensabili per catalogare i testi e per mettere la BSM in rete, fino agli stessi arredi necessari. Un particolare rilievo dovrà infatti avere, all’interno del progetto, la multimedialità senza tuttavia dimenticare la necessità che essa assuma il ruolo attivo di promuovere la formazione di laboratori attivi di studenti e docenti, nonché la possibilità di ospitare iniziative di vario tipo. Ma al centro di tutto deve poter tornare l’essenziale funzione della lettura, a cui i nostri studenti, come emerge da un’indagine recente svolta nel nostro Istituto dal precedente Dirigente scolastico, prof. Angiolo Maccarini, sembrano piuttosto alieni. Occorrerà cioè ripensarla in funzione della promozione della capacità di lettura intesa come abilità essenziale per l’individuo, per lo sviluppo della libertà intellettuale e della consapevolezza anche e soprattutto per le informazioni tratte dalla rete. A questo scopo la BSM dovrà prevedere sia la centralizzazione di alcuni servizi (catalogazione, acquisti ecc…) che la cooperazione con le altre scuole e/o con le agenzie educative e culturali presenti nel territorio, in particolare con le biblioteche di Castiglion Fiorentino e di Arezzo, nonché l’integrazione col più ampio sistema informativo della Valdichiana.

Ma le linee –pur condivisibilissime- che emergono dalla normativa non potevano basare ad un progetto che veramente volesse costruire una “cosa del tutto nuova”. Abbiamo quindi pensato di coinvolgere un gruppo di circa quaranta alunni chiedendo loro, grazie ad un’in consueta lezione in loco con effetto immersivo, cosa ne pensassero della biblioteca della sede centrale e come l’avrebbero invece voluta, raccogliendo da due classi-campione (la IIIA e la IVA dell’indirizzo scientifico) idee e suggerimenti utili a far emergere un progetto comune. Purtroppo non è stato possibile estendere questa “best practice” a tutta la scuola, come sarebbe stato meglio, per i problemi di gestione del tempo didattico connessi al rientro scolastico in presenza. Nonostante questa importante limitazione abbiamo pensato di procedere comunque alla consultazione, fiduciosi nelle capacità critiche e d’inventiva dei nostri ragazzi e, in effetti, la cosa ha dato ottimi frutti, persino al di sopra delle nostre aspettative.

E allora, veniamo al dunque: come la vogliono i nostri studenti una biblioteca che sia a loro immagine e somiglianza? L’elenco dei desiderata è lunghissimo, ma vediamo di sintetizzarle al meglio. Intanto quasi tutti apprezzano la posizione strategica all’interno della scuola e l’apertura dello spazio dotato di grandi finestre che affacciano sul meraviglioso paesaggio della Valdichiana, l’enorme quantità di libri molto vecchi, come se il passato potesse esercitare ancora una sorta di fascinazione, ma tutti criticano il grande spazio vuoto tra gli scaffali di cui però si coglie il vantaggio di offrire tante diverse possibilità di un utilizzo più “moderno” e adatto alle necessità di un mondo in forte mutamento. Alla luce di questa sensazione di spaesamento la biblioteca dovrebbe essere ripensata –come ha detto qualcuno- per “dare un’aria di serenità e togliere pesantezza” in puro “stile americano”, secondo esigenze di convivialità e di studio collettivo pomeridiano. A tale scopo il vasto spazio dovrebbe essere liberato dalle sedie (o almeno da una parte di esse), dalla pedana e dalla pianta nel fondo, magari sostituita da vasi colorati e da piante di fiori. Inoltre dovrebbe essere colorata, e dotata di sedie nuove, di poltrone e divanetti (in stile “salotto letterario”), utili per il relax e da tavoli nuovi, spaziosi e dalla linea rotonda -magari disposti in modo non regolare- dotati di lampade, necessari non solo per lo studio individuale ma anche per lezioni collettive e lavori di gruppo. Le postazioni dovrebbero anche essere fornite di tablet per chi non può permettersi uno strumento informatico proprio. La posizione dei libri, attualmente collocati sugli scaffali di vetuste librerie alte e distanti, risulta di non buona fruibilità rimandando –anche visivamente- ad un’eccesiva dispersione, superabile con il ripensamento degli spazi, ovvero con librerie o scaffali colorati ed attrattivi. I ragazzi, cui non manca affatto la “passione per la lettura”, ci invitano dunque a togliere le tende, su cui il tempo ha lasciato ormai un segno indelebile, a cambiare l’illuminazione a soffitto e ad avvicinare la pianola, che attualmente giace relegata in una zona prospicente all’entrata, alla nuova zona lettura, onde creare un’atmosfera calda capace di creare un “angolo di ritrovo” per la discussione sui libri, dotata anche di distributori di bevande calde e fredde. Al fine di un migliore e costante utilizzo, la BSM dovrebbe possedere un catalogo on line con indicizzazione chiara e puntuale, periodicamente aggiornata, consultabile anche da casa, magari tramite il sito dell’istituto: un catalogo completo di indicazioni sul genere e sull’eventuale periodo storico a cui si riferisce l’opera. Inoltre dovrebbe essere anche ben segnalata nella scuola, magari con pannelli appesi nei corridoi per promuoverne l’uso e soprattutto dovrebbe essere aperta anche fuori dall’orario di lezione con la possibilità di ottenere –agevolmente- il prestito a casa, con le dovute regole. I libri attualmente presenti, poi, dovranno essere selezionati ed essere conservati – solo quelli più attuali e la loro fruizione dovrà essere accessibili a tutti, collocandoli -secondo la maggioranza degli alunni e delle alunne coinvolti in questa sorta di “brain storming” iniziale- su scaffali comodi e colorati. Una minoranza, al contrario, pur affiancando nuovi libri a quelli già presenti, vorrebbe tenere gli attuali scaffali, magari rivisitati, per mantenere “la memoria dell’Istituto”.

E veniamo ora ai libri. Tanti segnalano la necessità di enciclopedie recenti e più aggiornate e di dizionari e di opere legate al contesto scolastico, chi alle materie umanistiche chi a quelle scientifiche, utili per approfondimenti. Altri, invece, indicano l’esigenza di trovarvi anche libri di generi nuovi, come l’horror, il fantasy, i gialli, il comico, nonché riviste e vecchi e nuovi giornali (stile emeroteca). Ma soprattutto, regine incontrastate della BSM, dovrebbero essere la narrativa, classici compresi, e le opere storico-filosofiche e scientifiche inerenti all’attualità, con particolare rilievo alle tematiche della discriminazione e dell’ambiente, anche per favorire le ricerche della nuova disciplina dell’educazione civica. Infine un bel suggerimento: quello di creare un “club del libro” pensato, creato e gestito dai ragazzi per far sì che il nuovo spazio, aperto alla discussione e sfruttabile per i progetti, non sai nuovamente lasciato all’abbandono.

Ci sentiamo di accogliere praticamente tutte le idee lanciate dai nostri studenti e, naturalmente, se il progetto avrà un seguito e magari verrà realizzato in più fasi e in diversi anni, sarebbe giusto farlo con gli studenti e considerare questa collaborazione un elemento di maturazione al pari di un’attività lavorativa (PCTO) o comunque degna di un riconoscimento in termini di crediti scolastici.

Detto questo, ora sta a noi decidere cosa fare: se lasciare che le cose restino come sono, o decidere di dar vita ad una nuova “Torre di Babele” rispondente ai bisogni nuovi e alla richiesta di socialità, ed elaborazione condivisa del sapere.

 

 

Obiettivi formativi generali:

  1. rispondere agli obiettivi educativo-didattici della scuola e degli studenti consultati
  2. favorire l’innovazione didattica e la motivazione per l’apprendimento
  3. educare alla partecipazione, in maniera efficace e dialogante, ai lavori di gruppo e all’elaborazione collettiva del sapere
  4. promuovere una migliore capacità di comunicare anche e soprattutto per alunni stranieri o con difficoltà promuovendone integrazione e crescita personale e collettiva
  5. educare al dialogo, cioè a saper difendere le proprie opinioni e a criticare quelle altrui in modo costruttivo, accettando la diversità delle idee e mostrando rispetto verso la storia personale e lo stile d’apprendimento degli altri
  6. promuovere il processo di socializzazione e lo sviluppo di un’identità aperta dei ragazzi
  7. riuscire ad individuare e superare ogni forma di pregiudizio
  8. svolgere una funzione culturale con attività anche pomeridiane come: mostre, progetti, rappresentazioni teatrali come possibili punti d’incontro conviviale tra docenti, studenti e genitori
  9. condividere risorse con le biblioteche pubbliche della zona
  • garantire l’esercizio dei diritti umani e della democrazia

Obiettivi formativi specifici:

  1. strutturarla in modo che possa essere complementare al lavoro in classe dei vari docenti
  2. contribuire alla formazione degli insegnanti per l’effettiva utilizzazione della BSM nella pratica didattica
  3. favorire negli allievi l’acquisizione autonoma di competenze per l’utilizzazione al meglio delle risorse presenti, onde soddisfare al meglio i propri interessi informativi, culturali e ricreativi
  4. stimolare la motivazione e l’interesse per la lettura e per la discussione sul libro grazie alla messa in opera di un “club del libro”
  5. integrare nel curricolo le «information handling skills», cioè le capacità di utilizzare e manipolare in modo costruttivo e critico le informazioni
  6. aiutare gli studenti a sviluppare i «concepts», cioè la capacità di analisi e di appropriazione concettuale del documento
  7. stimolare ad imparare in modo autonomo, oltre i tempi e le mura scolastiche, sapendo padroneggiare tutti i tipi di risorse informative oggi disponibili
  8. sviluppare lo “spirito di ricerca” e la capacità di progettare percorsi autonomi formando allievi critici e creativi
  9. favorire la capacità di realizzare prodotti di qualità, anche interdisciplinare e di tipo tematico, a partire dall’attualità
  • sviluppare la capacità di riuscire ad auto-valutare il proprio processo educativo e i risultati raggiunti
  • aiutare ad identificare criteri riguardanti l’autorevolezza, la pertinenza, la pluralità e diversità dei punti di vista

Target

Alunne, alunni e docenti, personale di tutto l’Istituto

 

Contenuti / attività

Nella «Torre di Babele» ci andrà prima di tutto la parola “FUTURO” scritta magari a lettere cubitali con uno striscione dai ragazzi e, a seguire, tutti i colori, le parole e le immagini che i ragazzi e le ragazze vorranno per il loro futuro. Verrà quindi condotta una consultazione costante durante tutti gli steps che costruiranno questo progetto: da tale dibattito –il più possibile esteso- emergeranno le parole, e con esse i libri, necessarie a costruire la «Torre di Babele». Inoltre la comunità scolastica (DS, docenti, studenti, personale, eventuale bibliotecario) sarà corresponsabile (anche in termini economici/ finanziari) della sua implementazione futura. Le linee-guida consigliano un numero di acquisizioni pari a:

  • 10 libri per studente
  • 60% materiali correlati al curricolo
  • 40% dei materiali per lo svago: romanzi di successo, CD e audio, videogiochi, videocassette, DVD, riviste e poster, come risposta agli interessi dei ragazzi e stimolo per la loro cultura
  • In totale almeno 6000 libri per 500 studenti, con un incremento annuo di 3 unità per studente, da 40 – 100 titoli di periodici per la ricerca e per fini ricreativi, da un minimo di un quotidiano (possibilmente un quotidiano locale, uno provinciale, uno regionale, uno nazionale e uno internazionale)
  • il 25/30% delle raccolte della BSM dovrebbe includere «significative opere letterarie da inserire creativamente nel curriculum per alimentare negli studenti il piacere di leggere»
  • Altro materiale utile, a seconda delle esigenze della scuola (da acquisire in seguito): modelli, modelli in scala, diorami, sculture, riproduzioni, manufatti, giochi, stampe, manifesti, bozzetti, diapositive, lucidi, ecc..

Strategie metodologiche. Personale coinvolto. Tempistica

Step 1: fase progettuale

  • occorrerà compiere una scelta del programma per il sistema di catalogazione più funzionale alle esigenze di un facile accesso (sia per autori che per temi) e che tenga conto degli standard bibliografici internazionali o nazionali
  • pensare la BSM all’interno di sistemi più ampi di biblioteche prendendo contatti e stipulando degli eventuali protocolli d’intesa per la piena fruizione dei cataloghi
  • progettare una flessibilità nella catalogazione anche on line attraverso il sito dell’Istituto, adattabile al mutamento di esigenze e bisogni educativi e funzionale alla lettura autonoma e allo sviluppo del processo di apprendimento
  • Data la limitata estensione dell’Aula magna e la difficoltà di utilizzarne tutto lo spazio, anche per motivi di sicurezza statica, occorrerà provvedere -grazie ad un pool composto da docenti volontari e da alunni interessati- alla selezione e rimozione dei volumi presenti ma inutilizzabili e alla loro collocazione altrove, in uno spazio idoneo da individuare, per lasciare spazio ai nuovi acquisti. A tale scopo occorrerà individuare una o più figure di coordinatori delle attività che potranno svolgersi sia in orario mattinale che in quello pomeridiano
  • Provare ad accedere a fondi del MIUR per le BSM, quando sia pronto un progetto di fattibilità di massima, anche in collaborazione con il progetto Macrobiblioteca
  • prendere contatti –nelle forme previste dalla legge- con architetti e/o progettisti per un eventuale progetto di ripristino dello spazio destinato alla lettura e al lavoro di gruppo che sia anche esteticamente attraente ed accogliente, tenendo conto che però l’Aula magna ha, come altra destinazione, quella di funzionare come aula riunione. Il progetto, stante gli spazi disponibili, potrà prevedere una zona studio e ricerca (bancone reference, cataloghi, terminali on-line, tavoli studio e ricerca, materiale di consultazione e raccolte di base), una zona lettura libera per libri e periodici per alfabetizzazione, una zona didattica (per gruppi piccoli/intera classe, tecnologie, proiezioni), una zona produzione-lavori operativi-produzioni multimediali per piccoli gruppi/gruppi-classe
  • Gli arredi dovranno essere completamente rivisti, alla luce anche delle ottime indicazionei dei ragazzi consultati. Essi dovranno comprendere tavoli antiriflesso di forma circolare, sedie anatomiche, poltroncine e divanetti, cuscini, scaffali aperti e colorati disposti in modo da render ei libri accessibili. Il tutto infati, oltre ad essere rispondente a requisiti di robustezza, sicurezza sanitaria (normative anti covid) e confort, dovrà risultare colorato, attraente e gradevole, tale da creare un ambiente accogliente e fruibile anche in orario pomeridiano
  • Segnalare la presenza della BSM anche nel resto della scuola con pannelli o cartelli (anche sospesi) la presenza, gli orari e le attività progettuali che si svolgeranno nella BSM
  • valorizzare l’esperienza di partecipazione degli studenti del triennio traducendola in ore da riconoscere come PCTO o come credito scolastico

Step 2: fase operativa

  • Riordinare, catalogare i libri utili presenti in entrambe le sedi per mettere in funzione e valorizzare la biblioteca e selezionare quelli non più utilizzati e da rimuovere
  • Ricollocare i libri in modo funzionale (magari per tema) tenendo contro che l’estensione delle sale di lettura (in sede centrale e nelle sedi staccate) dovrà essere, secondo le norme vigenti, di 3,72 mq per utente con spazi per lo studio individuali pari a 1-2 mq per studente
  • aprire la BSM agli studenti per stimolare la lettura in lingua italiana (anche L2) e alle lingue straniere
  • Seguendo il progetto del tecnico incaricato del nuovo allestimento, si dovrà predisporre un’area di produzione di 3 mq per utente (spazio minimo= 83,7 mq) e -se tecnicamente possibile- uno spazio multifunzionale pari a 40 mq, per le attività didattiche di un’intera classe di max 20/23 persone
  • Coinvolgere gli studenti nei lavori di apertura pomeridiana della BSM e nella selezione, catalogazione dei libri, nell’uso di un software adatto alle piccole biblioteche, nonché nella gestione del prestito libraio. Ciò al fine di sviluppare in loro il senso di responsabilità, di prendere coscienza del patrimonio bibliografico a nostra/loro disposizione, di familiarizzare con i meccanismi che regolano il funzionamento di una biblioteca e diventare –così- protagonisti di uno spazio creativo nuovo
  • Trasformare la biblioteca in un luogo adatto alla messa in opera di progetti e percorsi di apprendimento collettivo anche extracurricolari (per fare un esempio, il progetto agorà), per la ricerca scientifica, per lo studio delle lingue (con letture ad alta voce/ espressiva, scrittura creativa, consultazione riviste e giornali, teatralizzazione di testi, blog dei lettori etc) ;
  • Includere nel progetto una flessibilità in modo che la “Torre di Babele” possa divenire un luogo di incontro con gli autori (presentazioni di libri, assemblee o caffè letterari), o con esperti del mondo dell’editoria (per esempio per orientamento classi quinte etc.), della ricerca, della riflessione storico-filosofica o per attività laboratoriali dell’Istituto legate all’attualità

Step 3: fase della gestione

  • Redigere un regolamento per il pieno utilizzo di tutti gli spazi e per gestire l’apertura in giorni ed orari fissi gestiti dagli alunni con insegnante/i tutor (per studenti del triennio) nonché per la gestione del prestito o del deposito
  • Inserire il catalogo online con link dal sito dell’istituto
  • Redigere brevi biografie e recensioni in lingua da inserire nel catalogo di consultazione
  • Arricchire progressivamente la Torre di Babele con nuove acquisizioni (donazioni interne, finanziamenti biblioteche scolastiche, magari aderendo al progetto “#ioleggoperché, o a iniziative come “uno, nessuno, centomila” del Comune di Castiglion Fiorentino ecc…)

Risultati attesi

  • una piena riattivazione della BSM
  • la restituzione di spazi rinnovati e più vivibili a livello educativo e culturale
  • una maggior disponibilità all’intreccio delle conoscenze e dei saperi, sai per i docenti dell’Istituto che per gli alunni, abbattendo le frontiere tra discipline e riducendo la distanza generazionale
  • una maggior apertura all’esterno della scuola, al territorio e alle altre agenzie educative, anche a livello universitario
  • un maggior inclusione sociale ed educativa con la valorizzazione di tutte le competenze
  • una maggior motivazione allo studio personalizzato e critico, autonomamente gestito dei nostri alunni in un’ottica di ricerca e di educazione permanente, anche al di là delle necessità scolastiche
  • una crescita della consapevolezza del valore democratico della discussione, valorizzando il mettersi in gioco direttamente e nell’affrontare il dibattito collettivo tra proposte e idee diverse
  • un’implementazione della cittadinanza attiva e consapevole del valore delle istituzioni, in particolar modo di quella scolastica come luogo plurale fondato sui valori dell’accoglienza e della prossimità

 

Forme di monitoraggio e valutazione dei risultati

In itinere e in sede finale

 

Punti di forza.

La forte motivazione del corpo docenti e l’entusiasmo dell’intera scuola a rinnovarsi e ad aprirsi al mondo. A tal fine potrebbe essere costituita una apposta commissione ristretta di docenti (e alunni) per seguire tutte le fasi del progetto della nuova “Torre di Babele”

I responsabili:

Gisella Benigni, Roberta Alunni, Nicoletta Carini, Federica Ferraro, Simonetta Fraulin, Monica Mancini, Lucia Orazioli. Mauro Sirigu

Il progetto Torre di Babele è un progetto pluriennale che verrà realizzato a piccoli step successivi. L’obbiettivo dichiarato della scuola è quello di ultimare il progetto in tre anni, reperendo  le risorse necessarie e coinvolgendo nelle varie fasi anche gli studenti.

Il progetto si affianca ad altre iniziative della scuola, come per esempio #ioleggoperché, tese a promuovere la lettura e l’amore per i libri.

Il dirigente scolastico – Sauro Tavarnesi
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